𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗶 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝘂𝗰𝗲 𝘀𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗻𝗴𝗮?
Apprendere dai giornali che la “casa del partito” di San Giovanni in Fiore è rimasta al buio perché è stata staccata la luce, confesso che mi ha provocato un senso di profonda tristezza.
È come se si fosse staccata la luce di una storia importante per una città, la mia, che è stata simbolo della sinistra e delle lotte per la democrazia, i diritti, il riscatto e la dignità.
Una storia che ho vissuto da protagonista e che mi ha accompagnato in tutta la mia esistenza.
La ” casa del partito”, realizzata con il concorso di migliaia di persone (singole, famiglie, giovani e anziane) è stata negli anni il luogo di incontro per migliaia di militanti e di cittadini, spazio democratico e di relazioni umane dove il senso di comunità e di appartenenza hanno contribuito a realizzare importanti traguardi di civiltà e di coesione sociale per il più grande centro popolato della montagna d’Europa.
È pur vero che viviamo una fase di crisi caratterizzata da un senso di smarrimento nella quale i soggetti collettivi appaiono svuotati e ripiegati su se stessi, scarichi di energie ideali e di valori, privi di proposte e di programmi credibili.
Ciò però non può giustificare in alcun modo uno stato di abbandono ed un senso di rinunzia che da queste parti si esprime con diversi fatti e segnali.
Bisogna trovare il modo per spezzare questa spirale distruttiva.
Guai a fare prevalere la rinunzia.
Riaccendere la luce nei luoghi della partecipazione democratica è un obbligo morale ed una necessità
politica per il futuro della nostra terra.