“Il Partito Socialista Italiano di San Giovanni in Fiore, condividendo l’appello del segretario aziendale della UIL Flp, sindacato confederale dei lavoratori della Sanità, Luigi Nigro, in merito alla situazione di ” Sanità al collasso” del comune, pubblicato da “Il Quotidiano del Sud”, ribadisce, ancora una volta, la posizione dei Socialisti florensi di lottare per riuscire ad ottenere come ospedale di riferimento quello di Crotone”.

“Le ragioni che spingono i socialisti a realizzare quanto sopra affermato sono tante – continua il comunicato : la scarsa attenzione, da parte dell’ASP di Cosenza, agli atavici problemi più volte sollevati, da tutte le forze politiche locali e mai affrontati;  il mancato rispetto del funzionamento dei servizi alla cittadinanza, vedi riapertura dello sportello CUP presso ‘l’Ospedale Civile; il mancato rimpiazzo del personale medico, paramedico e OSS, andato in pensione, per come previsto dalle leggi vigenti;

la soppressione dei servizi e la mancata apertura della lungodegenza, con il reparto pronto ed attrezzato da oltre due anni; la carenza di personale medico per quanto riguarda la medicina specialistica sul territorio che comporta lunghe liste di attesa di oltre un anno per una qualsiasi visita specialistica”

Poi la conclusione ed il monito: “La lista delle soppressione e delle carenze, che si sommano giorno dopo giorno non è più sopportabile, non è concepibile che i nostri  ospedali di riferimento possano essere l’ospedale di Paola, che dista da San Giovanni in Fiore  110 Km. e l’ospedale di Cetraro che ne dista 120 Km. La pazienza è terminata, non possiamo più attendere invano le risposte ed il rispetto degli impegni assunti dalla direzione dell’ASP di Cosenza, ci rivolgiamo anche al Commissario per la Sanità calabrese, Gen. Cotticelli, affinchè metta in pratica quanto chiesto, perchè la sanità è di competenza della Regione Calabria e quindi chiediamo che vengano rivisti gli ambiti territoriali, secondo logica e non necessariamente per appartenenza alla provincia, che tanti danni ha già provocato alla Sanità calabrese”.