Diverse sono le motivazioni perché un ragazzino decide di fare il portiere nel mondo del calcio, tra le tante perché gli piace il portiere della squadra che tifa, oppure gli piace tuffarsi sull’erba o ancora il desiderio di rimanere sospeso nell’aria per alcuni secondi.

Sono importanti anche le qualità per es: senso percettive, schemi motori di base ben affermati nella propria persona, agilità e coordinazione che ogni ragazzo necessità.

Molto importante è anche l’altezza del piccolo portiere, anche se può essere equilibrata con altre capacità come la reattività, l’anticipazione motoria, l’elevazione, sapersi disporsi nella porta.

Altre caratteristiche importanti dei piccoli portieri sono il coraggio, la sicurezza, l’attenzione e la concentrazione, la collaborazione con gli altri compagni di squadra, infatti, bisogna evitare gli allenamenti isolati, perché questi non permettono il dialogo durante le esercitazioni, e i giochi che possono in seguito essere utili durante la partita.

Nella fascia di età dai 6 – 12 anni vanno migliorate le capacità coordinative, è proprio questo il momento cruciale, dove l’apprendimento motorio deve essere il più efficace possibile.

Bisogna variare sempre gli esercizi, con ritmi veloci, lateralizzati, e aumentando in maniera graduale la difficoltà di esecuzione, anche con l’aiuto di altri sport di squadra (rugby, pallamano etc.).

La partecipazione da parte dei ragazzi deve essere attiva, cercando loro stessi di trovare delle soluzioni alle varie esercitazioni proposte sotto forma  di gara e di gioco.

Le prime esercitazioni saranno finalizzate attraverso dei giochi ad apprendere la giusta posizione delle mani rispetto alla palla, la presa, come deviare il pallone, il tuffo.

Quando il ragazzino avrà assimilato attraverso il gioco come utilizzare le mani per non fare passare, bloccare, deviare, la palla, in seguito si passerà a una tecnica più specifica e più allenante.