L’ onorevole ha evidenziato il ruolo sempre più marginale dell’ Europa nel panorama politico-economico mondiale
Lucia Lucente

Interessante la lectio tenuta, oggi 26 Febbraio, presso l’ Università “Magna Græcia” di Catanzaro su “L’Europa nel nuovo ordine internazionale” dall’ onorevole Massimo D’ Alema. Con grande lucidità e competenza, il Presidente “Fondazione Italiani europei TUDI” ha evidenziato la crescente marginalizzazione del ruolo del nostro continente nel contesto globale. Questo declino di influenza è stato accompagnato dall’emergere di nuove potenze, con l’India in prima linea, mentre l’Europa affronta sfide interne, come l’invecchiamento della popolazione e la diminuzione del potere economico.
Nel caos delle due guerre in corso, in Ucraina e in Palestina, l’ onorevole ha messo in luce una serie di errori e conseguenze che hanno alimentato la spirale di violenza e sofferenza in entrambe le regioni. Per quanto attiene all’ Ucraina, ha sottolineato l’errore strategico, da parte di Putin, nell’invadere un territorio sovrano, scatenando una crisi internazionale senza precedenti. Non si può, però, non prendere atto della mancanza di considerazione per le minoranze russe presenti in Ucraina, antecedente al conflitto. La negligenza nel garantire i loro diritti e nel comprendere le loro legittime esigenze, ha contribuito ad accrescere le tensioni interne, alimentando un conflitto già in nuce( vedi Donbass).
Passando alla Palestina, D’ Alema ha denunciato, con vigore, la disumanità dello sterminio di migliaia di bambini innocenti che, certamente, nulla hanno a che fare con il terrorismo e con Hamas. Inoltre, se ai coloni israeliani, da sempre, si forniscono armi, anziché remare in direzione della pace, questa rimarrà una mera utopia. Non si può creare uno stato sovrano, distruggendone un altro, altrettanto degno di far valere i propri diritti.
È evidente che entrambi i conflitti riflettono una serie di problematiche globali, tra cui, soprattutto, la violazione dei diritti umani, il calo dell’influenza geopolitica tradizionale e la sfida posta dalle potenze emergenti. Una attenzione particolare è stata dedicata al ruolo dell’ Italia, da sempre, “ ago della bilancia” della politica internazionale ed ora passiva di fronte ai partner americani. Far parte di uno schieramento, a livello globale, non significa ridursi a Cenerentola dello stesso, ma evidenziare, se necessario, le criticità in merito ai diversi problemi di politica internazionale, attraverso un dialogo aperto e l’impegno per una soluzione pacifica. Solo comprendendo le legittime necessità di tutte le parti in conflitto, c’è speranza che i diversi territori del pianeta, travagliati dalle guerre, possano trovare una via verso la stabilità, superando le divisioni e abbracciando le diversità culturali ed etniche.