Dopo aver incassato recentemente i riconoscimenti della Guida Michelin e del Touring Club Italiano, lo chef Michele Rizzo ospiterà il collega stellato Paolo Cappuccio, vero maestro di opere d’arte in cucina, con i suoi piatti mediterranei, splendidamente cromatici e dal gusto insuperabile.

L’importante appuntamento sarà l’occasione giusta per conoscere i segreti in cucina dello chef partenopeo, ma anche un irripetibile momento di alta formazione e scambio culturale con molti cuochi calabresi e giovani apprendisti della cucina, in particolare quelli dell’Istituto Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Mancini” di Cosenza, studenti meritevoli seguiti dallo chef Carmelo Fabbricatore dell’Istituto diretto da Graziella Cammalleri.

Due giorni di eccellenza gourmet all’Agorà di Rende quelli che il 22 e 23 novembre prossimi faranno conoscere a un vasto pubblico un tripudio di sapori raffinati e sensazioni mediterranee di pesce, carne e grani antichi, elementi rigorosamente del territorio uniti armonicamente da una cucina contemporanea buona, sana e che fa bene.

Incontrare Paolo Cappuccio in questa occasione significa poter conoscere da vicino i cinque ingredienti più importanti di ogni suo piatto: passione, tecnica, rigore, ricerca e gusto.

Perché lo stellato Cappuccio è la vera essenza di quella disciplina, la gastrosofia, che si pone l’obiettivo di coniugare l’appetito con l’arte culinaria e il piacere per il cibo buono e sano, oltre che di un bere di qualità adatto agli alimenti utilizzati per i suoi piatti.

La sua filosofia, infatti, sta proprio nella ricerca di ciò che di meglio offre l’arte del cucinare, affinché mangiare e bere sia innanzitutto un modo per offrire i migliori elementi nutrizionali al corpo, insieme a un godimento puro del palato e della mente grazie ai tanti sapori nuovi che si possono scoprire nell’abbinare sempre nuove materie alimentari ed enologiche.

Definisco la mia cucina colorata, vivace, intrigante, frutto di una continua ricerca, fatta di passione e curiosità, con quel tocco giusto di follia, di desiderio costante di provare sempre nuovi abbinamenti. Del resto – commenta lo chef Cappucciola cucina è come la vita: non si finisce mai di imparare o di scoprire qualcosa di nuovo. Per questo amo profondamente la cucina mediterranea, perché sincera, semplice ma non facile”.