Uno dei momenti del difficile salvataggio di uno dei due dispersi - foto Vigili del Fuoco Cosenza

Uno dei momenti del difficile salvataggio di uno dei due dispersi – foto Vigili del Fuoco Cosenza

Sono stati ritrovati sani e salvi, i due cercatori di funghi che si erano avventurati sulle montagne nel cuore del Parco Nazionale della Sila in territorio di San Giovanni in Fiore. I due uomini di Mirto Crosia (Cs), S.M. di 71 anni e R.A. di 68, avevano lasciato l’auto lungo la strada provinciale n. 208 che dal Germano sale verso Pettinascura. I due, che probabilmente avevano perso il senso dell’orientamento nel fitto di una vastissima area forestale tra le più estese e coperte dell’intera Sila, hanno passato tutta la fredda nottata nei boschi. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di ieri quando ai Carabinieri della Stazione di San Giovanni in Fiore è arrivata una richiesta di aiuto, sul posto in poco tempo c’erano già i soccorritori appartenenti alle varie forze di polizia, ai vigili del fuoco, agli specialisti del soccorso alpino della Guardia di Finanza unitamente al Soccorso Alpino Calabria. In ansia i diversi amici e famigliari dei malcapitati, di cui uno pure cardiopatico, che sono giunti sul luogo dove poi è stata allestita una base di coordinamento dei soccorsi a cura dei Vigili del Fuoco. Alle prime luci dell’alba, le ricerche sono state attivate con maggiore spedizione, visto che nella nottata pur se non erano comunque state interrotte è evidente che avevano subito un rallentamento a causa del buio e della complicatissima orografia del territorio. Alle ricerche hanno partecipato pure dei volontari e dei pastori della zona. La zona come detto è particolarmente coperta da boschi costituiti essenzialmente a pinete e faggete e sovrasta nella sua imponenza, l’alta valle del fiume Lese, qui, i boschi sono davvero a perdita d’occhio! Nella tarda mattinata di oggi la svolta, con la localizzazione nella zona di Destro della Madonna, lungo il corso del Lese, sempre nel comune di San Giovanni in Fiore, a diversi chilometri dalla zona di Spina, da dove erano  partiti per ricercare funghi.  Per fortuna un’altra storia a lieto fine, che però ripropone immancabilmente il grave pericolo che molte persone corrono quando, intente a cercare funghi, non conoscendo dettagliatamente i boschi, si smarriscono, mettendo in ansia i famigliari e facendo scattare la macchina dei soccorsi a vari livelli, coordinata dalla Prefettura. Nella stagione autunnale, ogni anno, il copione è sempre lo stesso, decine e decine di persone che si smarriscono nei mille angoli del Gran Bosco d’Italia. Dall’altra parte della montagna, soltanto lo scorso autunno, un altro clamoroso smarrimento, quello della signora cosentina che per diversi giorni aveva fatto perdere le sue tracce nel mistero che da sempre avvolge la foresta silana. Per fortuna fu ritrovata salva, quando in molti non ci speravano più così tanto. Non molto lontano da quest’area, circa 13 anni fa, due anziani nonni con una bimba di soli 9 anni, si smarrirono nel tardo pomeriggio di un tiepido giugno, per poi essere ritrovati sani e salvi soltanto la mattinata successiva a chilometri e chilometri di distanza, in pratica da vicino il villaggio Germano avevano raggiunto il fiume Lese tra Savelli e San Giovanni in Fiore. Il TG 1 delle 13:30,  nelle primissime notizie, annunciò il ritrovamento della bimba e dei nonni. Altre volte, si sono registrati purtroppo pure dei casi infausti che certamente dovrebbero far riflettere chi, si avventa senza conoscere dettagliatamente la montagna e spesso senza nessuna precauzione e senza l’abbigliamento necessario. Lo ricordiamo, quando si entra nei boschi per funghi, basta avere pochissime ma indispensabili cose: un accendino, un maglione o una giacca pesante oltre che molta e sana prudenza. Il nemico numero uno, sono le temperature, che specie nei periodi autunnali e primaverili, calano repentinamente e di molti gradi rispetto alle massime, ciò avviene proprio nelle ore serali e notturne.

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