Se da un lato, la fine dell’estate, per taluni, rappresenta un momento triste, per molti altri, certamente è uno degli eventi più attesi dell’anno, se non altro perché è il tempo dei funghi! Questo pensiero appena espresso non è un’esagerazione, andate a chiederlo ai diretti interessati, quindi ai cercatori e appassionati di funghi spontanei. In Sila, per la verità è dal mese di maggio scorso, che si trovano, senza alcuna discontinuità, funghi a volontà, a parte la rima! A luglio e agosto, grazie alle condizioni ottimali, a memoria, non si ricordavano stagioni così abbondanti e generose, specie per la nascita dei porcini, che dalla collina all’alta quota, hanno deliziato anche i neofiti. Sono sei mesi, ininterrotti, che i boschi della Magna Sila, cosi come la definiva il grande Nicola Misasi, offrono tonnellate di funghi epigei della più svariata forma e fattura. Di certo, i più ambiti, sono i porcini (Boletus pinicola, edulis, aereus, aestivalis etc.) ma non dimenticando l’Ovulo buono (Amanita caesaria), le Mazze di tamburo (Macrolepiota procera), i rositi (Lactarius deliciosus) e tantissime altre specie, pregiate e meno pregiate, dal punto di vista gastronomico s’intende. Raccomandiamo gli avventori dei boschi nel voler prestare la massima attenzione in tutti i sensi (non raccogliere i funghi che non si conoscono con assoluta certezza; usare contenitori forati; vestirsi adeguatamente; fare sempre attenzione a dove si mettono mani e piedi; non allontanarsi dalle strade o sentieri se non si conosce a fondo la zona di ricerca; preferire i luoghi coperti da rete di telefonia mobile; non andare mai soli se non si è profondi esperti dei posti; disdegnare categoricamente di raccogliere funghi in prossimità di discariche, strade o comunque luoghi inquinati e/o trafficati; munirsi di apposita tessera nominale regionale e attenersi a tutte le regole vigenti etc.) In aggiunta alle sopraindicate raccomandazioni, vorrei esprimere alcuni brevi ma fondamentali concetti. Il primo, che il bosco non è uno stadio, i funghi non si prendono a calci, specie quelli che non si raccolgono, una vergogna vedere intere aree distrutte dalla stupidità umana! Un’altra barbarie è quella dell’uso dei rastrelli che rovinano il sottobosco a tal punto, da non far ricrescere più funghi nel breve-medio periodo, oltre che pratica severamente vietata dalla legge, non ha logica alcuna, si tratta di un segnale d’inciviltà, tipico di molti umani, che trattano la natura come un oggetto da sfruttare senza alcuna pietà! L’ultimo mio pensiero, che ritengo il più importante, è che tutti i miceti, sono indispensabili per la vita sulla Terra. Senza di loro, il materiale organico non sarebbe decomposto, oltre all’insostituibile funzione nello sviluppo della vegetazione, che poi, consente la vita a ogni creatura su questo pianeta, uomo compreso! I funghi epigei e ipogei (tartufi), sono nati, con un ruolo ben preciso, sicuramente l’ultimo è quello di essere mangiati, riflettiamo perciò su ciò che ci circonda, dietro la porta di casa nostra c’è un misterioso mondo che vive e che va necessariamente rispettato! Gianluca Congi ©