La quiete dopo la tormenta. L’antichissima montagna verde, cuore dell’azzurro Mediterraneo, stamane è ritornata allo splendore, dopo l’intensa nevicata che ha interessato quasi tutta la giornata di ieri. L’incanto del Gran Bosco d’Italia, non si è interrotto nemmeno, quando le temperature sono state polari oppure quando la neve, ha sfiorato il metro di altezza, specie sui monti più alti, il Botte Donato (1928 mt.) e il Montenero (1881mt). L’Altipiano della Sila, riserva sempre immense emozioni, vere e autentiche, un fascino primordiale, che rammenta a noi comuni mortali, la grandezza di Madre Natura, al cospetto di tutto il resto. La Sila, in ogni proiezione, in ogni stagione e, in ogni istante, trasmette qualcosa d’intimamente profondo, di fatti, si può solo amare, con l’anima e con il cuore! Un profondo silenzio, adesso, ammanta le estese foreste di pini larici silani, di faggi e abeti bianchi, interrotto solo, dal timido rumore dei ruscelli e dal dolce cinguettio di lucherini, crocieri e cince more. Il risveglio è ancora lontano, anche in quest’anomala stagione. Il pungente freddo e le corte giornate fanno cadere nel sonno più profondo, lo straordinario altopiano dal magico incanto. Verrebbe da chiedersi, se anche gli gnomi, stiano dormendo, giacché, più d’uno, racconta, di misteriose voci, ai piedi di alberi secolari. Questa non è una montagna qualsiasi, perché non trasmette mai una nota di malinconia. Un benigno senso di pace, pervade, chiunque si trovi a passare, per boschi, per monti e per valli, di questa immortale dama di corte, vestita di candido bianco. Signori, questa è la Sila, un’infinita poesia che non finisce mai di stupirci!

Gianluca Congi © – www.gianlucacongi.it

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