Oggi il modo di fare sport è cambiato, le metodologie vanno adeguate ai giovani calciatori, poichè sono diverse le problematiche che essi presentano.
Spesso i giovani sono oggetto di aspettative esagerate, sia da parte dei genitori, sia nel mondo della scuola, sia da parte del mondo del calcio etc.
Il voler primeggiare in tutte le cose che si fanno, possono determinare l’ansia da prestazione. Nel calcio i troppi impegni e le conduzioni autoritarie, il raggiungimento della vittoria a qualunque costo, certamente non sono di aiuto.
Bisogna fare attenzione perché i giovani calciatori sono abbastanza sensibili nell’avvertire che se le richieste sono superiori alle proprie possibilità, di dare una risposta positiva, può avvenire il contrario, determinando questo tratto della personalità, cioè l’ansia.
Un esempio può essere rappresentato ai Campionati Europei 2016 in Francia, il rigore sbagliato (Zaza – Pellè) con la Germania. Per gestire o affrontare l’ansia è importante sapere quali siano le proprie forze o le proprie qualità di ognuno, riconoscere i propri valori, cercare di eseguire semplici gesti motori, per es. se ho difficoltà nel dribblare un avversario, passo la palla ha un mio compagno per eseguire un triangolo.
Si ricorda che l’essere al servizio della squadra o dei compagni può migliorare la prestazione. L’istruttore deve trasmettere ai propri calciatori che un passaggio della palla fatto bene, può essere migliore del risultato finale.
Se le attese della partita sono smorzate, si può cercare di vincere e gestire questo tratto della personalità.