Il 5 dicembre 2025 sì è tenuto presso il Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza “Giovanni Anania” dell’Università della Calabria, il workshop Further Advances in the Analysis of the Performance of the Italian Hospital System, organizzato nell’ambito del progetto PRIN PNRR 2022 “Institutional Systems and Hospital Performance: the Italian NHS as a Natural Laboratory”, che coinvolge le unità dell’Università di Catania (Principal Investigator), dell’Università della Calabria e dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Dopo i saluti istituzionali di Fabio Bruno, Prorettore per la Ricerca dell’Università della Calabria, e di Francesco Aiello, Direttore del Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza “G. Anania”, il workshop ha previsto tre sessioni tematiche che hanno riunito studiosi impegnati nell’analisi economica del sistema ospedaliero italiano. La prima sessione, presieduta da Concetta Castiglione (responsabile dell’Unità dell’Università della Calabria), ha incluso contributi di V. Carrieri, A. Ferrara, R. Lagavrinese, M. Cavalieri, D. Lisi, M. Martorana sugli esiti ospedalieri, la qualità dell’assistenza e il ruolo della digitalizzazione nei processi organizzativi. La seconda sessione, coordinata da Domenico Lisi, ha ospitato interventi di C. Guccio, D. Lisi, I. Mazza, D. Pignataro, C. Castiglione, A.R. Diperro, A. Rella e J. Smirnova dedicati all’efficienza dei servizi sanitari e ai comportamenti degli utenti. La terza sessione, presieduta da Davide Infante, ha approfondito i determinanti del benessere e della salute in Europa attraverso i lavori di M. Lopreite, M. Misuraca, M. Puliga, A. Serio, C. Castiglione e G. Vella.

A partire da queste sessioni, il workshop ha offerto una riflessione ampia e articolata su alcuni temi centrali per la comprensione del funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale. Un primo argomento discusso è stato quello delle performance ospedaliere, analizzate sia in termini di misurazione istituzionale sia dal punto di vista degli utenti.

Un sistema sanitario efficiente utilizza le risorse in modo tale da migliorare i servizi, rafforzare la reputazione delle istituzioni e garantire equità di accesso. La performance degli ospedali può essere letta sia dal lato dell’offerta sia dal punto di vista degli utenti. Sul piano istituzionale, gli indicatori più utilizzati per misurare la qualità ospedaliera – tassi di mortalità e di riammissione – possono essere fuorvianti se non adeguatamente corretti per il rischio idiosincratico dei pazienti, valutato attraverso procedure cliniche specifiche (CHF, COPD, STROKE). Questo tema rappresenta uno dei punti centrali delle discussioni poiché incide direttamente sulle politiche di valutazione, sulla trasparenza e sui meccanismi di incentivazione finanziaria.

Un secondo tema oggetto di analisi ha riguardato gli effetti della Spending Review sulla riorganizzazione del sistema ospedaliero Italiano. La razionalizzazione ha portato a una forte riduzione del numero di strutture pubbliche e private accreditate, colpendo soprattutto i presidi che servono bacini di utenza più piccoli. Le evidenze preliminari illustrate durante il workshop mostrano che tali processi attivano rilevanti dinamiche di mobilità di pazienti e operatori, con ricadute economiche e sociali significative per i territori interessati.

Un terzo ambito ha riguardato il legame tra fiducia nelle istituzioni, condizioni di salute e qualità percepita. La percezione di efficienza e affidabilità del sistema sanitario svolge un ruolo cruciale. La fiducia nella sanità pubblica si riflette sulla fiducia generale nelle istituzioni e contribuisce alla stabilità sociale. Una percezione negativa, al contrario, può generare insicurezza, disuguaglianze e costi economici indiretti. Un risultato particolarmente rilevante è che la valutazione del sistema sanitario è fortemente influenzata dalle condizioni di salute individuale: le persone che godono di una salute percepita migliore tendono a esprimere giudizi più positivi sulla qualità dell’assistenza.

Completa il quadro una riflessione sull’invecchiamento demografico e sulla crescente domanda di assistenza a lungo termine. Nei paesi OCSE la quota di popolazione con almeno 65 anni ha superato il 17%, mentre in Italia ha raggiunto il 24%, uno dei valori più elevati al mondo. La rete nazionale delle strutture residenziali e di lungo termine conta circa 300.000 posti letto e presenta forti eterogeneità regionali in termini di qualità, copertura e governance. In questo contesto, risulta essenziale monitorare con attenzione l’efficienza e la qualità dei servizi erogati, in un quadro demografico destinato a esercitare pressioni crescenti sulla sostenibilità del sistema.

In conclusione, il workshop ha confermato quanto gli studi empirici basati sugli strumenti analitici dell’economia rappresentino un riferimento solido per comprendere il funzionamento dei sistemi sanitari, alimentare un dibattito pubblico informato e orientare in modo rigoroso le politiche settoriali. In questo ambito, i ricercatori dell’Università della Calabria e del Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza “G. Anania” svolgono un ruolo crescente, pubblicando contributi su riviste internazionali di economia e politica sanitaria che offrono chiavi di lettura avanzate e metodologicamente robuste. È un patrimonio scientifico che può diventare un riferimento stabile per la Calabria, una regione che conosce bene le fragilità del proprio sistema sanitario e che, più di altre, necessita di analisi rigorose e indipendenti in grado di sostenere scelte di policy informate ed efficaci.