LA VERA SICUREZZA NASCE DAL WELFARE: L’APPELLO DI RIFONDAZIONE
SULL’EMERGENZA SOCIALE A COSENZA
Di fronte all’aumento di episodi violenti e di microcriminalità cresce e si diffonde la preoccupazione
sociale a Cosenza, sia tra gli operatori economici, sia tra le cittadine ed i cittadini.
La gran parte delle risposte e delle soluzione prospettate sono soltanto indirizzate verso pericolose derive
securitarie. Percepito come immediato ed efficace, il rafforzamento del sistema di controllo e di
punizione, in realtà, si rivela spesso profondamente dannoso. Alimentare un clima di paura e sospetto,
incrementare la marginalizzazione delle persone coinvolte nelle dinamiche della microcriminalità,
addirittura favorire la recidiva sono solo alcuni dei possibili risultati di queste finte soluzioni.
Senza la comprensione e la mitigazione dei contesti di fragilità sociale ed economica che spesso
determinano taluni comportamenti qualsiasi tipo di azione è, a nostro avviso, vana e del tutto
propagandistica.
Proprio per questo, è fondamentale promuovere risposte politiche ed istituzionali che valorizzino la
partecipazione attiva nelle comunità e favoriscano il rafforzamento dell’ormai troppo frammentato tessuto
sociale. Le politiche di welfare devono e possono giocare un ruolo centrale in questo senso: esse sono le
uniche in grado di offrire risposte preventive attraverso interventi mirati sul disagio abitativo, la
disoccupazione, la salute mentale e la povertà educativa.
Le risposte securitarie possono nell’immediato dare solo un ritorno di visibilità ai politici che le
propongono, come un coniglio estratto magicamente dal cilindro, ma non sono per nulla in grado nel
medio e lungo tempo di garantire soluzioni efficaci poiché non intervengono sulle cause del disagio e
dell’esclusione.
A nostro avviso, la direzione unica da seguire è quella di investire pesantemente nel funzionamento dei
servizi sociali, assumendo assistenti sociali necessari per le diverse zone in cui è suddiviso il territorio
(oggi ne mancano tanti, purtroppo!) e puntando decisamente sull’inclusione e sull’accompagnamento
sociale. Solo così sarà possibile avviare un percorso finalizzato a ridurre i fattori che alimentano la
microcriminalità, ma anche a costruire un senso di appartenenza comunitaria e di responsabilità
condivisa.
La cancellazione del reddito di cittadinanza, il mancato funzionamento dei servizi sociali (spesso erogati
secondo logiche para-clientelari), la mancanza atavica di lavoro ed il malfunzionamento dei centri per
l’impiego, del tutto incapaci di erogare servizi e di produrre percorsi virtuosi di inserimento nel mondo
del lavoro, sono tutti elementi da considerare e da affrontare come questioni prioritarie e decisive per
determinare un ritrovato clima di sicurezza sociale delle nostre comunità.
Domenico Passarelli
Rita Dodaro
Co-segretari circolo “Gullo-Mazzotta” area urbana del Partito della Rifondazione Comunista
LA VERA SICUREZZA NASCE DAL WELFARE: L’APPELLO DI RIFONDAZIONE SULL’EMERGENZA SOCIALE A COSENZA

