Non solo un’ artista, ma incarnazione dell’ “anima” della Calabria
Lucia Lucente
Marginalizzata, soffocata da pettegolezzi e pregiudizi, che, ancora oggi, pesano come macigni nella storia della canzone italiana, eppure, in lei la musica diventava visione.
Parole che potrebbero appartenere a Mia Martini, ma anche alla sua e nostra stupenda terra bruzia .E non è un caso: poche figure artistiche hanno incarnato, con altrettanta profondità, lo spirito viscerale, struggente, contraddittorio e fiero di questa regione sospesa tra mare , monti e silenzio, tra bellezza assoluta e invisibilità cronica.
Mia Martini non ha semplicemente cantato: ha vissuto ogni nota come un’urgenza, come un battito dell’anima. E in ogni sua interpretazione — sempre scorticata, sempre totale — c’era qualcosa, che parlava direttamente alle viscere del Sud, alle pieghe recondite della Calabria. Lei era come noi: un’emozione, che non si lascia spiegare, ma solo vivere, come quei tramonti, che sembrano pennellati con i colori della malinconia.
Trent’anni ci separano da quel 12 maggio 1995, eppure sembra ieri; o, forse, non sembra affatto, perché Mia Martini è diventata “altro”, è diventata” oltre”. Come accade alla poesia, alla grande arte, all’eterno.
Per questo, in una società, che, spesso, si dimentica di onorare ciò che ha valore, sarebbe un atto, non solo simbolico, bensì profondamente giusto, dedicarle uno dei luoghi più suggestivi della Calabria. Un gesto, che non cambierebbe nulla per lei, che ha già conquistato l’immortalità dell’anima, ma servirebbe a noi, a ricordare chi siamo.
Il primo aeroporto italiano intitolato a una donna, una delle nostre piazze iconiche, un terrazzo a strapiombo sul mare cristallino: ognuno di questi luoghi potrebbe portare il nome di Mia Martini. Non per retorica, ma per verità. Perché quella voce, una delle più
emozionanti della musica italiana, non era solo voce: era vita, era il volto di una Calabria, che soffre, che resiste, che incanta.
E così, oggi, nel trentennale della sua scomparsa, possiamo soltanto affidarci al silenzio commosso, dopo una canzone, a quell’eco, che non svanisce. Perché Mia Martini non è più solo un’artista, è diventata una sintesi perfetta delle emozioni più profonde, della nostra intima essenza.
12 maggio 1995 – 12 maggio 2025