Un riconoscimento dovuto a chi ha saputo fondere, con grande maestria, la cultura romana con gli arbori della cristiana
Lucia Lucente


Il Consiglio Regionale della Calabria, con la mozione n. 116, ha conferito ufficialmente a Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore il titolo di figura emblematica della regione. Un atto, che non si limita alla celebrazione della memoria, ma mira alla valorizzazione di una delle più luminose intelligenze dell’antichità tardo-romana.
Cassiodoro, statista, filosofo, scrittore e fondatore del “Vivarium”-quel meraviglioso cenacolo monastico di sapienza e spiritualità sulle rive, or placide , or tempestose del mar Ionio, olezzanti dí infiniti profumi, frequentato da intellettuali provenienti da ogni luogo-torna, così, a essere, non solo un gigante della cultura europea, ma anche l’anima stessa della Calabria, sua terra natia e spirituale.
La mozione approvata ha un fine : elevare l’eredità cassiodorea a fondamento identitario e generativo, capace di fecondare nuovi itinerari culturali, spirituali e formativi.
Tra le iniziative, figurano la valorizzazione dei luoghi cassiodorei, vibranti di storia e bellezza e il sostegno concreto al “Vivarium Project” ambiziosa impresa di rinascita spirituale e culturale nonché all’Istituto di Studi su Cassiodoro, in cui fervono attività di formazione e ricerca.
La Calabria, dunque, rivitalizza la propria storia millenaria, per tessere un nuovo arazzo di orgoglio e consapevolezza. L’antico monaco-senatore, che seppe fondere la cultura latina con la luce del cristianesimo nascente, diviene oggi faro per una regione, che desidera riscoprirsi crocevia di pensiero, custode di memoria e seminatrice di futuro.
Nel crepuscolo di un’epoca segnata dalla rapida dissoluzione del senso e dalla frammentazione dell’essere, il ritorno a Cassiodoro si configura quale gesto di luminosa resilienza spirituale: un atto deliberato e solenne di risalita verso le fonti, là dove l’identità non si cristallizza in sterile rimpianto, ma si fa radice viva e vitale, principio generativo del divenire. In questo orizzonte, la figura alta e ieratica del Senatore di Squillace, già baluardo della sapienza in un’età di profonde mutazioni, si erge oggi a simbolo imperituro di rinascita interiore e di speranza corale per la Calabria tutta.
In lui, infatti, si riconosce l’anelito profondo di un popolo, che non smette di credere nella possibilità di un domani più giusto e dignitoso.