Conferenza del Centro internazionale di studi gioachimiti su:

12 APRILE 1530
DIPLOMA DI CARLO V PER LA FONDAZIONE DEL CASALE DI SAN GIOVANNI IN FIORE.

In una conferenza che si terrà venerdì 12 aprile 2024, alle ore 17:00, la millenaria storia della città di San Giovanni in Fiore verrà ripercorsa
da due studiosi gioachimiti, Giovanni Greco e Giuseppe Riccardo Succurro.
“Dall’ VIII secolo a Federico II” sarà l’argomento che svilupperà il Presidente del Centro Studi Succurro; “Dalla Città monastica alla civica” è il titolo della relazione che verrà svolta dal Segretario del Centro Studi Greco che si soffermerà in maniera particolare sull’ anniversario della concessione del Diploma di Carlo V.
Il 12 aprile 1530 , infatti,
l’ imperatore Carlo V emanò a Mantova un diploma con il quale concesse a SALVATORE ROTA, abate commendatario del Monastero di San Giovanni in Fiore, il diploma di ” costruire ed edificare” un casale, con l’esenzione delle tasse per un periodo di dieci anni.
“…. Concediamo a Salvatore Rota piena e libera licenza e facoltà..nel territorio dell’Abbazia di San Giovanni in Fiore, di costruire ed edificare un casale , da popolarsi e abitarsi da Greci, Sclavoni, Albanesi o da altra gente di qualsiasi gruppo etnico, cristiani a noi amici.
E affinché il medesimo casale abbia più agevolmente la possibilità di essere abitato e popolato, Noi in forza della presente legge rendiamo tutti coloro che avessero l’intenzione di abitarlo e popolarlo…immuni ed esenti per un periodo di anni 10 da ogni e qualsiasi pagamento fiscale”.
Accanto alla città monastica sorse la città civica.
Numerosi profughi affluirono nel nuovo Casale di San Giovanni in Fiore fino a farlo diventare uno dei più popolosi centri calabresi. L’esame dei registri parrocchiali ce ne rivela la provenienza:
Albi, Amendolara, Belmonte, Bocchigliero, Cellara, Conflenti, Crotone, Cropani, Fossati, Feroleto, Limpidi di Arena, Monteleone, Mesoraca, Mangone, Nicastro, Nocera, Policastro, Rogliano, Strongoli, Sersale, Savelli, Taverna, Verzino.
Nella parete meridionale dell’Abbazia, sopra l’arco della porta che immette nella Cappella dell’Abate Gioacchino, è ancora visibile sulla muratura una incavatura rettangolare dove per secoli rimase affissa una iscrizione su lastra marmorea che ricordò ai posteri i meriti dell’ abate Salvatore Rota che chiuse il primo periodo della storia sangiovannese e diede l’avvio a quello della Comunità civica.
L’evento culturale avrà luogo nella Sala didattica del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti.