GIOACCHINO DA FIORE E IL CENTRO STUDI GIOACHIMITI – “Abbiamo tenuto un seminario con i Soci del Centro internazionale di Studi Gioachimiti sulla “Domus Mater di Jure Vetere”, presente il sindaco di San Giovanni in Fiore. Dopo la straordinaria iniziativa svoltasi a Celico, seguiranno la visita alla Domus Florense di San Martino di Canale nel comune di Pietrafitta, all’Abbazia di Santa Maria di Corazzo nel comune di Carlopoli, alla Sambucina nel comune di Luzzi per ripercorrere l’itinerario esistenziale della vicenda spirituale di Gioacchino attraverso la rivisitazione dei luoghi che lo videro  impegnato nella ricerca sofferta del senso della storia. Al sindaco è stato donato il volume “JURE VETERE, Ricerche archeologiche nella prima fondazione monastica di Gioacchino da Fiore (indagini 2001-2005); a cura di Cosimo Damiano Fonseca, Dimitris Roubis, Francesca Sogliani; Rubbettino editore, 2007”. Il Comitato nazionale per le celebrazioni dell’VIII centenario della morte di Gioacchino da Fiore ed il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti hanno pubblicato questo volume per raccogliere i risultati di cinque anni di ricerche archeologiche condotte secondo un approccio multidisciplinare, funzionale alla lettura delle diverse fasi di frequentazione del sito indagato, svoltesi tra gli ultimi anni del XII secolo e l’età post-medievale. La campagna di scavi archeologici ha portato alla scoperta del protomonastero florense, la testimonianza più significativa della storia del monachesimo gioachimita. Ad operare questo recupero,  condotto sotto la direzione scientifica del prof. Cosimo Damiano Fonseca, direttore del Comitato scientifico del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, sono stati i docenti della Scuola di Archeologia dell’Università della Basilicata con il coordinamento degli archeologi Francesca Sogliani e Dimitris Roubis, la collaborazione della Soprintendenza ed “il fattivo aiuto dell’Amministrazione civica di San Giovanni in Fiore” che collaborò con tecnici e dipendenti comunali ed una squadra degli operai del fondo sollievo che svolse anche il compito di sorveglianza dell’area. Tra i luoghi entro i quali si dipanò la complessa esperienza religiosa di Gioacchino da Fiore, assume spiccato rilievo Jure Vetere, non solo per essere stata la prima fondazione dell’Abate calabrese, dopo l’abbandono della originaria vocazione cistercense, ma anche per le connotazioni ambientali del sito che conciliavano il rigore ascetico ed il nuovo status, tanto ricercati da Gioacchino tra le “frigidissimas alpes”. A Jure Vetere Gioacchino da Fiore costruì la Domus Mater del nuovo ordine monastico da lui fondato. La costruzione del protocenobio fu avviata nel maggio del 1189 mentre regnava il re normanno Guglielmo Il il Buono. La campagna di scavi archeologici ha consentito (subito dopo il 2000) il rinvenimento del protocenobio di Fiore. L’edificio è a coro rettangolare con direzione sacra (est-ovest), definito da una piccola abside semicircolare e da una navata centrale lunga circa 26 m e larga 8,10 m. Dopo l’incendio che nel 1214 distrusse il protocenobio, l’abate Matteo, nell’anno successivo, cominciò la costruzione del nuovo complesso abbaziale nella località “Faradomus” o “Faraclonus” dove sorge l’attuale Abbazia Florense. Dopo l’intervento introduttivo del presidente del Centro, prof. Giuseppe Riccardo Succurro, ha svolto una relazione sull’importanza culturale e storica  del sito il presidente emerito, prof. Salvatore Oliverio. Sono seguiti gli interventi del sindaco, d.ssa Rosaria Succurro, e dell’ex presidente della giunta regionale, on. Mario Oliverio.
Considerata l’importanza della discussione nel corso della quale sono stati affrontati aspetti tecnici relativi al progetto sull’Abbazia Florense e sul sito di Jure Vetere, si è convenuto di approfondirli in un ulteriore incontro da tenersi in tempi brevi”.