FRANCESCO LORIA

Come sarebbe l’agosto caccurese senza il Premio letterario? Divertente. Affollato. Interessante. Forse. Senza il Premio letterario, comunque, l’agosto caccurese avrebbe una moderata risonanza.  Caccuri non può fare a meno dell’attrazione che lo ha reso famoso in tutta Italia.  Un evento che ormai è diventato, a pieno titolo, una tradizione che ogni anno, a partire dal 2011, nei primi dieci giorni di agosto,  offre ai caccuresi e anche a tantissimi cittadini provenienti dai paesi limitrofi, serate animate da dibattiti che affrontano tematiche culturali, sociali alternate da momenti musicali . A tenere questi intrattenimenti culturali sono sempre state personalità che hanno suscitato con i loro libri e programmi televisivi nei cittadini interesse e sensibilità verso gli argomenti discussi. Come nelle precedenti edizioni che hanno ottenuto uno strepitoso successo di pubblico e di critica anche quest’anno il programma prevede la presenza di illustri ospiti. I quattro finalisti dell’edizione di quest’anno che si contenderanno la torre d’argento, realizzata dal maestro orafo Michele Affidato sono Alessandro Giuli, Paolo Mieli, Sigfrido Ranucci e Barbara Stefanelli. A dare vita a questo riuscitissimo evento sono stati tre amici caccuresi che grazie alla loro tenacia sono riusciti a superare ogni difficoltà raggiungendo un obiettivo che sembrava impossibile. I tre sono Aldo Barone, Roberto De Candia e Olimpio Talarico