In che modo fare informazione? Se n’è parlato lunedì 18 settembre durante un dibattito pubblico, organizzato dal periodico “Il Quindicinale”, presso la sala convegni di Palazzo Romei alla presenza del direttore, Antonio Mancina e dell’intera redazione del giornale con l’intervento del direttore del “Il Nuovo Corriere della Sila”, Saverio Basile e di altri giornalisti locali, fra cui anche Francesco Mazzei e Mariateresa Cortese.

Il tema affrontato è di estrema attualità: è meglio fare informazione tramite la carta stampata oppure on line?

Al quesito hanno tentato di dare una risposta sia lo stesso direttore del periodico, dopo aver precisato che sono due tipi di informazione diverse: la prima richiede una lettura più attenta, che possa restare nel tempo e che è preferita da un certo tipo di lettori, quali per esempio gli anziani.

Nel dibattito è intervenuto Saverio Basile, decano dei giornalisti locali, che ha lamentato il fatto che oggi il giornale è poco diffuso fra le famiglie sangiovannesi e che si tende a leggere poco.

Non completamente d’accordo la professoressa, Lucia Lucente, componente la redazione, che ha sostenuto la tesi che se gli argomenti sono di attualità, possono attrarre il lettore e che la stampa locale è uno strumento prezioso per dare informazioni e per formare una certa mentalità. Di seguito vi è stato l’intervento di Gianluca Congi, che ha portato la sua esperienza nel modo della carta stampata da lui preferita. Ed ancora dell’ingegnere Giuseppe Candalise, esperto di comunicazione on line.

Nel dibattito, che n’è seguito, si sono registrati gli interventi del giornalista, anche addetto stampa del Comune, Emiliano Morrone, secondo il quale  “il compito della stampa è diverso dal quello dei partiti politici, che sono tenuti ad orientare i propri iscritti verso una posizione politica ben precisa, quello della stampa è quello di informare in modo corretto il lettore di ciò che succede in città”.

Sono seguiti gli interventi di Francesco Mazzei, Mariateresa Cortese, Caterina Costante, Salvatore Oliverio e del maitre della ristorazione, Biagio Talarico, che ha spronato l’amministrazione comunale sul turismo.