La mobilità articolare o flessibilità è quella capacità che permette di compiere movimenti al nostro corpo sfruttando la massima escursione articolare.

Con questa qualità fisica le articolazioni possono compiere movimenti con la massima ampiezza in tutte le direzioni consentite.

Una scarsa mobilità articolare può dare origine ad inconvenienti di vario genere come: traumi muscolari, tendenza ad affaticarsi più facilmente, lentezza di movimenti, difficoltà nell’apprendere tecniche nuove.

Le tecniche che aiutano a sviluppare la mobilità articolare in maniera corretta sono gli esercizi di stretching e le facilitazioni propriocettive neuromuscolari.

Gli esercizi di stretching tendono a migliorare sia la prestazione sportiva, sia tutelano i giovani calciatori da eventuali infortuni.

I fattori che condizionano la mobilità e la flessibilità sono la temperatura, infatti, al caldo per es. in palestra bastano pochi minuti di riscaldamento, invece all’aperto (campo sportivo) d’inverno c’è bisogno di un maggiore riscaldamento per aumentare una migliore capacità di esecuzione degli esercizi.

Altri fattori che ne delimitano l’esecuzione degli esercizi sono la vita sedentaria e i traumi come distorsioni, fratture etc. La mobilità articolare trova maggiore sviluppo nella fascia di età dagli 0 ai 15 anni, cioè dall’infanzia alla pubertà.

Bisogna ricordare che la forza tende a diminuire la flessibilità delle articolazioni, per cui ci si deve allenare più frequentemente con gli esercizi di allungamento e mobilità articolare.

Una volta assimilati quali sono gli esercizi, i giovani calciatori quando vi sono delle pause durante gli allenamenti, loro stessi eseguiranno esercizi utili alla causa.

Una buona mobilità articolare nel giovane calciatore migliora la coordinazione potendo compiere gesti come un colpo di testa, un dribbling, una parata in tuffo, un tiro di drop, una rovesciata etc.