FONTE: LA PROVINCIAKR.IT

Oltre 170 anni di carcere, con pene superiori ai 16 anni, sono state richieste a conclusione della sua requisitoria dal pm Domenico Guarascio nei confronti di 17 dei 20 imputati del processo con rito abbreviato scaturito dell’operazione “Hermes” del 28 giugno 2018. Condotta dalla Dda di Catanzaro l’inchiesta cerca di fare luce su un’associazione di tipo ‘ndranghetistico, operante nella città di Crotone, dedita a reati contro la persona e contro il patrimonio nonché in materia di armi. In particolare sono stati ricostruiti episodi durante la festa della Madonna di Capocolonna durante la quale la cosca esercitava il suo potere imponendo ai gestori degli stand di acquistare merce alle loro condizioni e secondo alcuni canali di vendita imposti. La cosca, secondo quanto emerso dalle indagini, è legata alle storiche cosche Vrenna-Corigliano-Bonaventura-Ciampa’ retta dalle famiglie Barilari-Foschini. Nel corso delle attività d’indagine vennero individuati i presunti autori di un grave fatto di sangue avvenuto a Crotone nel novembre 2013 ossia il tentato omicidio di un noto pregiudicato nei cui confronti del quale furono esplosi diversi colpi di pistola mentre rientrava a casa e a cui riusciva miracolosamente a sfuggire rifugiandosi all’interno di un portone.

Gli inquirenti hanno, inoltre, fatto luce su una violenta rapina, compiuta per finanziare la cosca, avvenuta a San Giovanni in Fiore nel settembre 2012 ai danni di una nota gioielleria, nel corso della quale fu ferito gravemente il titolare. La sola posizione di Gaetano Barilari è stata stralciata dal processo per l’incapacità dell’imputato a partecipare al processo per motivi di salute accolta su istanza dell’avvocato Aldo Truncé. Uno degli imputati, Mihai Ciovica, è invece irreperibile, mentre Tommaso Mercurio ha optato per il rito ordinario. Udienza fissata al prossimo 28 giugno per le discussioni dei difensori.