Oltre al Sindaco Giuseppe Belcastro e al presidente del club Unesco di San Giovanni in Fiore, Gabriella Morrone, altri autorevoli cittadini di San Giovanni in Fiore hanno preso parte all’incontro e ai lavori con il dott. Pierre Galland dell’IUCN.

Gianluca Congi con Pierre Galland dell’IUCN

 

Tra questi, certamente, uno dei più importanti contributi tecnici di tutto l’evento è stato quello portato da Gianluca Congi, noto appassionato e studioso di uccelli, su invito specifico dell’Ente Parco. Congi ha preso parte a vari momenti della visita di Galland, illustrando allo stesso e agli intervenuti, le più importanti specie di uccelli del Parco Nazionale della Sila e, durante la riunione con gli Stakeholders tenutasi a Camigliatello Silano, ha proposto al valutatore dell’IUCN, ben quattro corpose relazioni sullo stato aggiornato degli uccelli della Sila, grazie ad oltre vent’anni di ricerche ornitologiche sul campo (con riguardo alla Core Area della Sila Forest Ecosystems). La discussione è stata supportata dalla traduzione della bravissima dott.ssa Antonella Prosperati, traduttrice ufficiale di tutto l’evento e altra illustre sangiovannese. Presente al fianco di Gianluca Congi, il dottore forestale Domenico Laratta, coordinatore del Servizio Nazionale Vigilanza Ambientale. Il valutatore, dopo aver ascoltato con molta attenzione le relazioni di Congi, ha posto diverse domande allo stesso, sulle peculiarità ornitiche della Sila, richiedendo e ottenendo copia cartacea più file del poster che l’esperto di volatili ha presentato al XIX° Convegno Italiano di Ornitologia tenutosi a Torino nel mese di settembre dello scorso anno e avente come oggetto la nidificazione della Passera scopaiola in Sila, all’estremo limite meridionale d’Italia. Durante i lavori è intervenuto anche Antonio Candalise, presidente del GAL Sila. Il percorso verso il riconoscimento a patrimonio UNESCO del Parco Nazionale della Sila presenta una strada molto delicata e non facile. Un territorio come quello della Sila, si esprime certamente con notevoli potenzialità, che s’innestano sicuramente con quanto portato all’attenzione di uno dei più attenti membri dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura come il dott. Pierre Galland. Il riconoscimento tanto ambito, si baserà però su una moltitudine di elementi pregnanti e dati oggettivi. Nel 2019, cominceremo a tastare se la strada intrapresa è quella giusta. Il solo fatto che la Sila con il suo parco è entrata ufficialmente come “Sila Forest Ecosistem” – For Inscription on The World Natural Heritage List UNESCO” è un notevole passo avanti, un’opportunità che molte altre aree naturali italiane non sono riuscite ad ottenere.
Antonio Mancina – Redazione