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Dal Gufo comune alla Passera scopaiola, i risultati di alcune ricerche all’interno del Parco Nazionale della Sila e della Riserva della Biosfera MaB-Sila

Le attività di ricerca sull’avifauna dell’Altopiano della Sila condotte ancora una volta dal valente ornitologo Gianluca Congi e pubblicate all'interno di una prestigiosa rivista nazionale di ornitologia fresca di stampa.

Di Redazione
15 Novembre 2019
G.CONGI_Gufo comune

G.CONGI_Gufo comune

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Il Gufo comune Asio otus è un bellissimo rapace notturno. In Calabria la prima nidificazione documentata risale al 24 aprile 1986, nella località di Bocca di Piazza, sulla Sila cosentina e per opera di Sandro Tripepi e Pino Cortone. Per l’area silana, dopo quell’importante documentazione, non vi sono state altre pubblicazioni scientifiche riguardanti la riproduzione della specie. Dopo trentatré anni arriva un nuovo contributo, con interessanti e inedite informazioni. L’ornitologo Gianluca Congi, grazie alle sue mirabili ricerche che da tanti anni conduce sui monti della Sila ha effettuato una lunghissima e complessa attività di raccolta dati esclusivamente all’interno del Parco Nazionale della Sila – porzione Sila Grande, riuscendo a documentare diversi casi di riproduzione tra i comuni di San Giovanni in Fiore, Longobucco, Casali del Manco, Celico e Spezzano della Sila, tutti in provincia di Cosenza. Osservazioni, segnalazioni (raccolte e attentamente vagliate) e giri notturni condotti a partire dal 1995 e conclusi nella primavera del 2018. La quota massima riscontrata in periodo riproduttivo si trova a circa 1560 metri sul livello del mare ed è situata nel comune di Casali del Manco. Come detto, in assenza di altri dati pubblicati e presenti in bibliografia, sono i primi casi accertati di riproduzione della specie all’interno dell’area protetta. Inoltre, rappresentano un importante contributo alla conoscenza di un taxon, che come nidificante, in Calabria, è tuttora carente di informazioni, specie per quanto concerne le aree montane, tutto ciò è derivato verosimilmente a causa dell’elusività della specie e dall’assenza di ricerche mirate. Un altro uccello, questa volta molto più piccolo e appartenente ai passeriformi, oggetto anch’esso d’intensa ricerca è stata la Passera scopaiola Prunella modularis. Nell’Appennino meridionale, la specie, era data probabile solo in Irpinia e Sila (Atlante degli uccelli nidificanti in Italia a cura di Meschini e Frugis, pubblicato nel 1993). Durante i lavori del XIX CIO (Convegno Italiano di Ornitologia) di Torino, tenutosi nel 2017, Gianluca Congi aveva portato un poster con i primi dati della riproduzione di questa specie sulla Sila. La Passera scopaiola è stata rinvenuta nidificante in uno specifico comprensorio del comune di San Giovanni in Fiore, che fa parte dell’area MaB Sila e tali segnalazioni, ancora oggi, sono di particolare importanza biogeografica in quanto la Sila costituisce l’estremo limite meridionale per la riproduzione della specie in Italia. I risultati di queste due importanti documentazioni ornitologiche, frutto d’innumerevoli scarpinate e ricerche condotte da Gianluca Congi, sono state pubblicate i giorni scorsi sulla rivista nazionale di ornitologia PICUS (anno 45° – num. 87) edita dal CISNIAR (Centro Italiano Studi Nidi Artificiali), che pubblica lavori inediti, in lingua italiana, riguardanti ricerche, note o comunicazioni nel campo dell’ornitologia in genere con preferenza per lavori originali riguardanti il birdgardening, nonché la biologia, l’ecologia, l’etologia, la conservazione e la distribuzione degli uccelli italiani. La rivista è edita con la collaborazione del GOL (Gruppo Ornitologico Lombardo), di AsOER (Associazione Ornitologi dell’Emilia Romagna), da ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale), dal GPSO (Gruppo Piemontese Studi Ornitologici) e dal COT (Centro Ornitologico Toscano).

 

Antonio Mancina

Redazione

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© Il Quindicinale.com Aut.Tribunale di Cosenza n° 834 11/2/ 2008

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